Al Fortino - NagoIl locale di Nago riapre oggi con la regia di Pilo. Che propone un'atmosfera da Grande Guerra.

Oggi a Nago sarà inaugurato "Al Fortino", l'ex "Terrazze della Luna" preso in gestione — dopo un lungo periodo di chiusura e varie aste deserte - da Walter Pilo, che va quindi ad aggiungere la "cura" di questo locale pubblico a quella dei due Moby Dick (a Torbole e a Riva). Dalle 18 alle 20 è in programma un aperitivo per tutti i presenti e dalle 20 cena su prenotazione (già col tutto esaurito).

«Entriamo - spiega Pilo - in una struttura antica, che quest‘anno ha 150 anni esatti e che fa parte del sistema delle fortificazioni dell'Alto Garda e più in generale del Trentino, candidato a essere patrimonio dell'Unesco.

Per cui è un bene tutelato di cui abbiamo dovuto rispettare la struttura interna ed esterna, adattandoci noi a quella che è la storia del Fortino. E proprio in questo senso abbiamo cercato un'impostazione di tipo "militare" legata alla prima guerra mondiale: il personale lavorerà con una divisa che richiama un po' un'uniforme e tutto il menù seguirà - con l'adesione al progetto "Ta-Pum" del Cnr - un percorso che poi è quello del fronte della Grande Guerra, di cui l'anno prossimo viene celebrato il centenario. Anche tramite la scelta dei piatti e dei vini, dunque, si tenterà di raccontare e di recuperare una memoria, come ad esempio quella della bozza dell'armistizio prodotta nell'attuale cantina di Avio. Un'offerta credo originale e qualitativamente importante che penso possa incontrare l'interesse del pubblico, proprio perché si propone come alternativa alla ristorazione classica, con la scommessa di una tematizzazione strettamente legata alla storta».

L'approccio si nota anche nel logo del locale, che all'interno della schematizzazione di una delle finestre presenta una stella alpina: «Un fiore caratteristico - dice il gestore - ma anche un simbolo condiviso da molte divisioni militari austrungariche e alpine. Sempre nel rispetto della struttura, il forte è stato arredato con dei cimeli e con delle gigantografie (all'ingresso, quella dei due nonni del titolare: quello paterno, sardo, della Brigata Sassari, quello materno, kaiserjäger, messi uno di fronte all'altro, a testimonianza della divisione vissuta da molte famiglie della zona, ndr), in modo assolutamente "bipartisan". L'attività di enogastronomia si basa principalmente su due menù, che noi abbiamo chiamato quello dell'Alpino e quello del Kaiserjäger, con variazioni stagionali».

Una sessantina di posti: «In verità sono pochini, però abbiamo un progetto e una promessa da parte del Comune, quella di fornirci per l'anno prossimo, una volta che sarà stato risolto il nodo del parcheggio per i pullman in paese, una terrazza-plateatico a sud con vista sul lago che - conclude Pilo - rappresenterebbe un valore aggiunto importantissimo».

M.Cass. - Trentino